venerdì 8 gennaio 2010

Chiacchere di fine anno.

Di Solange Manfredi
www.paolofranceschetti.blogspot.com

AL CITTADINO NON FAR SAPERE......

Ebbene sì, lo confesso, la sera del 31 dicembre ho atteso con grande curiosità, ed un fondo di speranza, il messaggio alla nazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ero proprio curiosa di sapere cosa avrebbe detto, cosa avrebbe sottolineato tra le tante cose successe in questo 2009... Ma, sopratutto, attendevo di sentire cosa avrebbe detto circa il Trattato di Lisbona. Desideravo sentire come il Presidente della Repubblica avrebbe trattato questo argomento, ovvero quello che è stato sicuramente, a livello internazionale, l'evento più rilevante non solo di questo secolo, ma anche del precedente. I lavori per realizzare una Europa unita hanno, infatti, impegnato tra i più importanti studiosi sin dai primi decenni del '900, ora ci siamo, dal 01 dicembre 2009, con l' entrata in vigore del Trattato, il progetto si è realizzato, L'Europa Unita è nata! Rilevante no?

Certo ero rimasta sorpresa che nessun festeggiamento avesse salutato tale evento, che nessuna trasmissione televisiva avesse trattato la “conquista”, ma il Presidente della Repubblica, ero certa, almeno qualche cosa l'avrebbe detta.

E così eccomi, comodamente seduta davanti alla televisione, ad attendere il discorso. Inizia la trasmissione e manca l'audio, accidenti! Dopo poco fortunatamente arriva anche l'audio. Ascolto con attenzione, sono attentissima sino alla fine e........nulla! Sul Trattato di Lisbona nulla! Mi dico: "non è possibile, sicuramente sarà la prima cosa che ha detto quando non c'era l'audio". Quindi mi precipito al pc, e cerco in internet il discorso scritto. Lo trovo, lo leggo, lo rileggo, lo rileggo, cerco e......nulla, neanche una parola. Possibile?

Come è possibile che il Presidente Napolitano non dica neanche una parola su tale "conquista"? Siamo in Europa, parte della nostra sovranità verrà gestita da Bruxelles e nemmeno una parola? Perché?

Perché, probabilmente, trattare l'argomento, anche in maniera “parziale”, potrebbe far nascere delle curiosità nei cittadini e vuoi mai che, con questo infernale strumento che è internet, a qualcuno venga la malsana idea di digitare su un motore di ricerca “Trattato di Lisbona”? Pericoloso, meglio non farne proprio cenno, meglio tacere.

Il Presidente però ha cura, nel suo discorso, di sottolineare il suo pensiero: le riforme sono necessarie e la seconda parte della Costituzione può essere modificata.

Ed allora mi domando di cosa stia parlando. E sì perché oggi parlare di possibili modifiche della Costituzione, della sua salvaguardia dei diritti fondamentali, ha il sapore di una “leggerissima” presa in giro.

E' l'Europa che decide, noi non abbiamo più strumenti per difendere la nostra Costituzione, neanche qualora vengano modificati i diritti fondamentali. Proprio così.

Non ci credete? Facciamo degli esempi, così la situazione potrà apparire più chiara.

Poniamo che un giorno i cittadini italiani si accorgano che l'adesione al Trattato di Lisbona non è una cosa buona, la domanda è: possono adoperarsi per esercitare la loro sovranità e chiedere l'abrogazione della legge di ratifica al Trattato tramite referendum? In altri termini: possono dire no all'Europa?

NO! Perché il referendum abrogativo (secondo comma dell'art. 75 della Costituzione) non è ammissibile in caso di: “leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali".

Ok, non perdiamoci d'animo. Non abbiamo strumenti per dire no all'Europa, ma se l'Europa dovesse emanare una direttiva, non dico che ci danneggia, ma che contrasta con i valori fondamentali della nostra Costituzione, ci sarà sicuramente la possibilità di proporre un referendum abrogativo o rivolgerci alla Corte Europea, che diamine, siamo in democrazia!

NO! Infatti non esiste l'istituto del referendum abrogativo in Europa, né può chiedersi alla Corte di Giustizia la disapplicazione di una direttiva in uno Stato membro perché questa confligge con la sua Costituzione.

Va bene, restiamo in Italia, strumenti ne abbiamo, che diamine. Ad esempio, se in attuazione di una direttiva comunitaria il nostro legislatore dovesse emanare delle norme che violano palesemente la nostra Costituzione, sono norme interne, sicuramente si potrà ricorrere al custode per eccellenza della nostra Costituzione, all'organo supremo, ovvero alla Corte Costituzionale!

NO! Infatti non è ammissibile il ricorso alla Corte Costituzionale per atti normativi dell'Unione Europea o leggi che li recepiscono, ovvero norme collegate ad impegni comunitari.


Dunque, ricapitolando:

Non possiamo sottrarci all'Europa.

Se l'Europa emana una direttiva che contrasta con i diritti fondamentali della nostra Costituzione non possiamo adire la Corte di Giustizia chiedendone la disapplicazione

Se una direttiva, o le norme interne ad essa collegate, violano apertamente i principi fondamentali della nostra Costituzione non possiamo neanche fare ricorso alla Corte Costituzionale.

Detto in altri termini: se l'Europa dovesse reintrodurre la pena di morte, ampliando le previsioni purtroppo già ora esistenti, e noi italiani dovessimo dire no a questa previsione, magari con un referendum con una adesione del 100% dei cittadini, questo non servirebbe a nulla. La pena di morte verrebbe reintrodotta e noi non avremmo alcuno strumento per fermare questo abominio, non la possibilità di dire no all'Europa, non la possibilità di chiedere alla Corte di Giustizia che la norma non venga applicata, non la possibilità del ricorso alla Corte costituzionale. Nulla!

Visto che questa è la situazione, che senso ha parlare ancora di possibile modifica della Costituzione?

Nessuna, la nostra Costituzione può essere modificata da Bruxelles (e presto sarà modificata e, temo, in peggio) anche nei diritti fondamentali e noi cittadini non possiamo farci assolutamente nulla.

Forse era questo che il Presidente Napolitano doveva dire ai cittadini, forse è per questo che il Presidente Napolitano non ha neanche accennato al Trattato di Lisbona.

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