venerdì 8 gennaio 2010

Barboni per arte... e per cambiare la società

Mercoledí 06.01.2010 14:20
L'Associazione "Artisti per CasaPound" e il "Gruppo Casal de' Pazzi" hanno posto 80 manichini/barboni in alcune delle più significative piazze e vie di Roma (Barberini, Margutta, Vittorio Veneto, Ripetta, Babuino, Corso, Campo de' Fiori, Trevi), accademie d'arte, teatri, musei, palazzi dell'esposizioni, per dar vita ad un nuovo fenomeno artistico. I luoghi scelti sono in relazione alla loro "importanza" artistica e sociale. La denuncia di come nell'Italia di oggi ci si riduca se si vuol vivere di sola arte o di solo lavoro. Il rimedio? Secondo gli organizzatori di questa manifestazione e protesta artistica è l'artecrazia. Così, nasce il fenomeno artistico del Barbonismo.

IL MANIFESTO:
Con questo gesto diamo ufficialità alla corrente più diffusa tra gli Artisti italiani moderni: il Barbonismo.
Come Barbonisti abbiamo deciso di agire in questo modo perché, se avessimo usato i canali ordinari, si sarebbe continuato ad ignorare questa realtà che, invece, vuole avere voce.
Facciamo presente che questo NON E' (o non vuole essere) un atto vandalico , è solo la dimostrazione della fine che faranno le menti e le idee di persone speciali se istituzioni e cittadini votanti continueranno a tenere le attenzioni su problematiche stupide e senza via d'uscita.
Sappiamo, inoltre, che qualcuno tenterà di strumentalizzare politicamente questo gesto. Teniamo quindi a sottolineare che questa azione non ha colore politico né ideologia, è esclusivamente un modo per dire quello che non avremmo modo di dire altrimenti. La collaborazione col progetto “Artisti per Casa Pound”, unica realtà che ha aiutato e sostenuto dall'inizio questo progetto senza invadere in alcun modo lo spazio creativo del gruppo, deriva da motivazioni che vanno di molto oltre le terrene abitudini di politicizzare ogni espressione artistica.

Il Barbonista, in questo modo, potrebbe:
Rivendicare il rispetto che gli Artisti hanno sempre avuto, come accade ancora nei paesi civili;
Rivendicare spazi espositivi degni e gratuiti per far conoscere a più persone le opere costate all'Artista Ingegno e Fatica;
Criticare lo sperpero del denaro pubblico per il finanziamento di film prodotti da grandi case a fronte del nulla ricevuto da Associazioni Culturali ed entità che lavorano direttamente sul territorio (milioni di euro usati per produrre film che al botteghino triplicano l’investimento e non rendono nulla alle casse dello stato; film finanziati e mai distribuiti o addirittura mai terminati);
Scandalizzarsi per il dazio che la SIAE esige dall’Artista solo per dare a questo la parvenza di tutela dei propri diritti;
Rivendicare dalle istituzioni la possibilità di vivere della propria Arte, tramite sussidi, supporti o coinvolgimento in progetti istituzionali. L’Arte e la Cultura sono la base di una civiltà progredita;
Criticare lo sperpero del denaro pubblico per la costruzione dell’ennesimo stabile stracostoso e inutile (il MAXI) dopo aver avuto la prova dell’inutilità di quello precedente (il MACRO). Un Artista romano come potrà mai avere la possibilità di esporre al MAXI se finisce per terra a chiedere l’elemosina?
Chiedere alla “gente normale” perché mostre, proiezioni, spettacoli teatrali e concerti di artisti mai visti in TV, ma dalle indubbie capacità tecnico-creative, vadano deserti mentre un concerto di piazza dove non sapete nemmeno chi vi irradierà le sue idee sia seguito da centinaia di migliaia di persone anche in condizioni estreme. Nessuno ha bisogno di far parte di una massa per sentire accettate le proprie idee: in una massa si è solo un numero senza valore;
Farsi beffe di tutti quegli “artisti” che accelerano il processo di inbarbonimento degli Artisti accettando compromessi, pagando per farsi produrre, editare, mostrare. E' a causa loro se chi ci sta riducendo barboni lo continuerà a fare. (Non si è artisti solo se si è trasandati, se si indossa una sciarpa o se ci si veste in modo eccentrico.)


Infine, potrebbe rivendicare una maggiore dignità per l'essere umano , “parassitato” da multinazionali, politica, religione, mercato immobiliare, da un sistema economico generale che un po' alla volta lo sta riducendo sia materialmente che spiritualmente così, un Barbone.

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