sabato 31 gennaio 2009

Il debito pubblico e i regali inaspettati

Posto quest'articolo perché chiarisce bene come l'aumento del Debito Pubblico negli ultimi 25 anni non sia dipeso, come pensano molti, dalle troppe spese dello Stato, ma dagli interessi che si pagano sul debito stesso.

Mi spiego meglio. Semplificando un po’ il bilancio di uno Stato funziona più o meno come quello di una famiglia: ci sono delle entrate (tasse) e delle uscite (sanità, pensioni, spese per gli stipendi statali, servizi, ecc.) e come tutte le famiglie che si rispettino anche lo stato ha il suo bel “mutuo” da pagare (il debito pubblico).

La differenza tra entrate e uscite, se non si considerano gli interessi sul mutuo, si chiama Saldo Primario:  

SP (Saldo Primario) = T (tasse) – C (spesa per beni e servizi) – P ( spese sociali come pensioni e sanità).

Ecco!!!  questo saldo dagli anni 90 è  sempre stato positivo. Il nostro cosiddetto “Stato spendaccione” alla fine di ogni anno, se non avesse dovuto  pagare dei mega interessi, avrebbe anche potuto risparmiare  qualche SOLDINO.

Se invece consideriamo anche la spesa per interessi il bilancio statale è sempre in rosso, cioè le entrate non bastano per coprire tutto e lo Stato deve fare nuovi debiti per pagare gli interessi.  
Per dare qualche numero dal ’91 al 94  lo stato avrebbe risparmiato circa 100.000 miliardi (avanzo nel saldo primario), ma nello stesso periodo ha speso 500.000 miliardi per li interessi sul debito.   

Qualcuno potrà dire: ok il concetto  è chiaro, ma è giusto che anche lo Stato paghi il suo mutuo come tutti! 

Giusto!   

Qui, secondo me, bisogna farsi anche un’altra domanda:  

 Ma come diavolo abbiamo fatto ad avere un "mutuo" talmente grande da non riuscire neanche a pagare gli interessi?

Come abbiamo fatto a ritrovarci in una situazione in cui non riuscendo a pagare gli interessi dobbiamo aumentare il mutuo?  

 Siamo degli idioti gestiti da idioti?

In parte sì, in parte no!     "La parte sì" è che un po’ idioti lo siamo davvero, dato che tutto ci capita sotto il naso mentre siamo impegnati a discutere se Veltroni sia più fotogenico di Berlusconi.  

"La parte no" consiste nel fatto che all'inizio degli anni 80, quando il nostro "mutuo" non era poi così grande (59,5% del pil) ed eravamo ancora in grado di pagare gli interessi, diventa direttore della banca a cui dobbiamo i soldi Carlo Azelio Ciampi (si! proprio quel Carlo Azelio). Il nostro buon direttore pensa che il 10% di interessi che stiamo pagando sia un po' pochino e nel giro di un paio d'anni porta il tasso di interesse al 19% per mantenerlo per altri 10 anni 7-8 punti più alto dell'inflazione.

Immagino di non dover spiegare a nessuno cosa significhi un aumento del tasso di interesse di 9 punti percentuali, dato che tutti voi avrete esperienza diretta o indiretta degli effetti devastanti di un l’aumento degli interesse sul mutuo (anche solo dell’1%) sul  bilancio familiare: rate diventate insostenibili, famiglie costrette a “stringere” su tutto, mutui non pagati, case riprese dalla banca.

Mettici che uno non si aspettava questo regalo di Ciampi, mettici che lo stato non è così veloce a reagire ai cambiamenti.  

Mettici anche che non puoi dire alla gente: "Raga...c'è una novità: da domani le tasse raddoppiano!".   
Morale della favola non riusciamo più a pagare gli interessi ed iniziamo ad accumulare debito. 
Ci svegliamo nel 1994 con un "mutuo" diventato "mega"(124,5% del pil).

A questo punto si può tranquillamente dire che siamo tecnicamente e definitivamente nella CACCA.    Essere tecnicamente nella CACCA significa dover lavorare per pagare le tasse che serviranno per pagare degli interessi di un debito che non cala perché i soldi delle tasse servono solo per pagare gli interessi e non per restituire parte del debito. 
Il debito pubblico è diventato  (o per i più maliziosi "hanno fatto diventare") inestinguibile.  

Se vi siete mai chiesti perché ci dicono continuamente che dobbiamo lavorare di più, produrre di più e consumare di più…  
…o se non capite  come mai  nel 1970 lo stato per andare avanti aveva bisogno di tassare il vostro reddito al 29%, mentre nel 1997 (governo Prodi) si prendeva il 47% del vostro lavoro…
…o se vi domandate perché negli ultimi 30 anni, nonostante aumentino le tasse,  avete sempre sentito dire che mancano i soldi per qualsiasi cosa, dalla ricerca alla sanità, dall’istruzione alle pensioni…

…ora avete una delle possibili mille risposte! 

A Presto 
Chinaccia  

PS. L’articolo che dovevo postare lo inserisco domani, altrimenti qualcuno si spaventa perché c’è troppa roba da leggere. 

mercoledì 28 gennaio 2009

martedì 20 gennaio 2009

Moneta di ghiaccio

questa la voce di wikipedia prima della democratica cancellazione per votazione:


Moneta di ghiaccio
La moneta di ghiaccio (in inglese "icemoney") è una valuta (sia cartacea che metallica) il cui valore ha una data di scadenza, raggiunta la quale, per convenzione, va fuori corso (da cui il nome). E' talvolta indicato come il costo del denaro. Questa svalutazione progressiva è nota come "demurrage" ed è traducibile in italiano col termine "controstallia" ovvero il periodo concesso dal comandante di una nave mercantile al noleggiatore per ultimare le operazioni di sbarco o imbarco non completate entro i termini del contratto; anche: l'indennizzo che spetta all'armatore quando si verifichi tale ritardo (di qui la connessione con la moneta tenuta ferma). Nel caso invece dell'immagazzinamento dell'oro, il demurrage può essere considerato il costo dello stoccaggio e della sicurezza. La sua base teorica è la Legge di Gresham.

Il demurrage è citato, a volte, come avente vantaggiosi effetti economici, di solito nel contesto dei sistemi di valuta complementare (ovvero affiancata ad altra moneta principale). Tuttavia, gli effetti del demurrage non sono stati ampiamente studiati, né i suoi vantaggi (o svantaggi) sono stati rigorosamente dimostrati. Lo studio degli effetti del demurrage su un sistema economico è un ricco e in gran parte inesplorato settore della ricerca in economia ed in altri campi come la sociologia (visti i risvolti sociali che comporterebbe un sistema bimonetario a valore variabile).

Allo stesso tempo il demurrage è stato una caratteristica naturale degli scambi privati, che è stata in vari momenti implicitamente incorporata in sistemi monetari come un disincentivo nei confronti dell'accaparramento di denaro, così come per raggiungere altri vantaggi. In particolare, per quanto riguarda il finanziamento degli investimenti a lungo termine ha l'effetto di modificare la dinamica del calcolo del valore attuale netto (VAN). Parimenti, un sistema di moneta svalutabile alimenta una maggiore enfasi sul valore dei rendimenti a lungo termine su un investimento. Come tale essa può creare un incentivo ad investire in iniziative che offrono di più nel rendimento degli investimenti a più lungo termine, e quindi incentivare il risparmio.

Il demurrage ha anche un effetto quasi identico al tasso di inflazione, ma senza le stesse cause. Quando più valute vengono utilizzate, la legge di Gresham suggerisce che una tassa sulla moneta contribuirebbe a raggiungere una più rapida circolazione di quella moneta. Anche prendendo in considerazionese solo una moneta, il demurrage probabilmente aumenterebbe la velocità di circolazione della moneta, incoraggiando l'attività economica.

Si potrebbe anche vedere il demurrage come un effetto simile ad un tasso di interesse negativo. Tuttavia, a differenza dell'interesse, esso si applica a tutte le banconote e monete in circolazione, e non solo ciò che è originato come un prestito. Ciò ha portato i suoi fautori a proporlo come un mezzo per eliminare le ingiustizie nella distribuzione della ricchezza.

In alcuni casi, la tassa sulla moneta è praticata da qualche tipo di autorità governativa (anche locale) a scopo di gettito fiscale, e questi guadagni ottenuti dalla tassazione della moneta depositati in un fondo. Che cosa si possa fare con questi fondi varia notevolmente tra i sistemi storicamente proposti. In alcuni casi, è utilizzato per pagare i costi amministrativi dello Stato. Se la moneta in questione è gestita dal governo, la tassa sulla moneta può essere utilizzata come entrata fiscale; in parallelo si propone anche un imposta sui depositi bancari, ma è proposta solo da alcuni economisti. Altri sistemi che sono stati proposti comportano la ridistribuzione del fondo equamente a tutti gli utenti della moneta[1].

Invece i sistemi di tassazione della moneta basati sul credito mutualistico non affluiscono direttamente ad un fondo di denaro, in quanto è sufficiente applicare il demurrage su entrambi i saldi, positivi e negativi, bilanciandoli rispettivamente.

È previsto nel sistema economico geselliano distributista come base del "credito sociale" ed in quello teorizzato nel cap.10 del libro "Teoria generale dei sistemi economici".

A proposito di Gesell, Keynes scriveva: "... Egli sostiene che l'aumento del capitale reale è ostacolato dal saggio monetario di interesse, e che, se si togliesse questo freno, l'aumento del capitale reale sarebbe tanto rapido nel mondo moderno, da giustificare probabilmente un saggio monetario di interesse uguale a zero, se non proprio subito, entro un periodo relativamente breve. Quindi la necessità preminente è di ridurre il saggio monetario di interesse; ed egli indicò che questo scopo può raggiungersi facendo si che la moneta sia sottoposta a costi di mantenimento allo stesso modo delle altre scorte di merci sterili. Questo concetto lo condusse alla famosa prescrizione della moneta "stampigliata" alla quale il suo nome è principalmente associato, e che ha ricevuto l'approvazione del prof. Irving Fisher. Secondo questa proposta, la carta moneta (benchè il metodo dovrebbe avidentemente applicarsi anche almeno a qualche forma di moneta bancaria) manterebbe il proprio valore soltanto se le si applicassero ogni mese, come in un libretto di assicurazione, delle marche da acquistare presso un ufficio postale. Naturalmente il costo delle marche potrebbe venir fissato a qualunque cifra si ritenesse opportuno. Secondo la mia teoria questo costo dovrebbe essere uguale, all'ingrosso, all'eccedenza del saggio monetario di interesse (escluse le marche) sull'efficienza marginale del capitale corrispondente ad un ritmo di investimento nuovo compatibile con la piena occupazione. L'onere effettivo proposto da Gesell era dell' 1 per mille alla settimana, equivalente al 5,2 per cento all'anno. Questo sarebbe troppo nelle condizioni esistenti, ma la cifra giusta, che dovrebbe essere variata di tempo in tempo, potrebbe trovarsi soltanto per tentativi. L'idea che sta alla base del concetto della moneta stampigliata è corretta. E' infatti possibile trovare mezzi per applicarla in pratica su scala modesta. Ma vi sono molte difficoltà cui il Gesell non fece fronte. In particolare egli non si rendeva conto che la moneta non è l'unica cosa a possedere un premio di liquidità, ma che differisce soltanto per una questione di gradi da molte cose, e che essa trae la sua importanza dal fatto di avere un premio di liquidità maggiore di quello per ogni altra cosa. Se quindi la carta moneta dovesse essere privata del suo premio di liquidità mediante il sistema della stampigliatura, si introdurrebbero una serie di surrogati: moneta bancaria, crediti a vista, monete estere, gioielli e metalli preziosi in genere, e così via."[4]

Il suo scopo è di annullare i fattori determinanti sia il signoraggio che l'inflazione. La moneta di ghiaccio affiancherebbe la normale valuta in un doppio sistema il cui equilibrio valutario sarebbe spontaneamente basato sulla loro domanda-offerta da parte del "mercato".

Ovvero la moneta di ghiaccio rappresenterebbe il valore di scambio di massa, quello spendibile quotidianamente, spicciolo, mentre le monete a valore costante verrebbero automaticamente a rappresentare un simbolo di accumulo ovvero finalizzate al risparmio a brevissimo termine, ed al commercio con l' estero. Il tasso di cambio tra le due monete si regolerebbe da sé in base alle regole del mercato (un po' come odiernamente tra l'oro e le valute). In tal modo il valore di una determinata unità di conto svaluterebbe lentamente a partire da un prefissato valore iniziale ancorato al valore della moneta costante, adeguandosi al valore datogli dal mercato e fissato genericamente in un "listino" aggiornato costantemente simile a quello dei cambi tra monete estere. All'approssimarsi della sua scadenza quindi un unità di conto si avvicinerebbe teoricamente al "valore zero". Ma determinate regole starebbero a controllarne l'emissione ed il ritiro da parte delle banche in modo da agevolarne ed incentivarne l'uso.

Un sistema monetario similare è quello vigente a Cuba, dove il Peso cubano convertibile viene a costituire la moneta a valore costante, mentre il Peso cubano semplice è la valuta "sacrificabile" paragonabile ad una moneta di ghiaccio. Grazie a questo sistema, in un economia quale quella cubana, la sua moneta principale (la convertibile) riesce ad essere la 13esima moneta di maggior valore nel mondo, e la seconda moneta come valore delle Americhe dopo il dollaro statunitense.

La moneta di ghiaccio rappresenta la base dell'economia poundiana basata sull'abolizione delle imposte dirette progressive (fiscalità monetaria), la quale prevede l'emissione di moneta da parte dello Stato per finanziare la spesa pubblica, azione che senza monete di ghiaccio porterebbe livelli di inflazione altissimi.

Ha destato un certo interesse nel mondo economico in conseguenza dell' incipiente sviluppo dei sistemi di pagamento con moneta elettronica. Con essa sarebbe difatti possibile coniare una "moneta di ghiaccio ON/OFF" ovvero che sospenda la svalutazione temporale finché depositata in banca, per far in modo che le banche accettino di buon grado il ritiro dai clienti di queste valute.

E-gold è un esempio di una moderna valuta privata in cui è applicato il demurrage. In questo caso vi è una tassa sullo stoccaggio dell'oro dell'1% all'anno. Il demurrage associato con l'E-gold è verosimilmente utilizzato dagli operatori per aiutare a coprire le spese di deposito fisico.

Note
^ Domenico De Simone, "Un milione al mese a tutti, subito!", Castelvecchi Editoria & Com 
http://www.gesell.it/L4_1.htm 
^ "Fra gli ispiratori del suo pensiero, Keynes ricorda lo scrittore tedesco Silvio Gesell, industriale, commerciante, e successivamente uomo politico, attivo negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale, autore del volume L'ordine economico naturale, pubblicato a Berlino nel 1916, e tradotto in inglese nel 1929. Da "Teoria Economica-Macroeconomia" di Augusto Graziani Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli 1984) 
^ J.M.Keynes - Teoria generale dell'occupazione dell'interesse e della moneta - pag. 499,500 prima edizione U.T.E.T. (1971) 

Bibliografia
T.H. Greco. Money: understanding and creating alternatives to legal tender. Chelsea Green Publishing, 2001. 
Bernard Lietaer. The Future of Money. Century, 1 Febbraio 2002. ISBN 0-7126-9991-0 
Carminucci, Gianfranco (2007). Teoria generale dei sistemi economici. Napoli: Grafica Elettronica; ISBN 978-88-95300-15-3 

Voci correlate
Clifford Hugh Douglas 
Socializzazione dell'economia 
Giacinto Auriti 
SIMEC

mercoledì 14 gennaio 2009